Ogni designer, ogni maestro ha percorso una sua strada. La forza/leggerezza di Alessandro Mendini e la sapienza magica della materia di VI + M Studio. Il minimalismo sensuale di Karim Rashid e gli archetipi elementari di LPWK.
Il progetto onirico di Filippo Feroldi, l’ars combinatoria di Federico Peri e il viaggio alla ricerca del tempo perduto di Elena Cutolo.
Mi ispira la vita in generale: le persone che ho incontrato, le città dove ho vissuto, i paesi vicini e lontani che ho visitato. Mi auguro che gli altri possano “sentire”, provare una emozione, guardando, utilizzando o regalando una mia creazione. Vetro, vetro, vetro: Il tintinnio dei pendagli di vetro nel film di Kieślowski “Blu”, le palle di Natale, un barattolo di burro di arachidi rotto in mille pezzi nella mia infanzia, i primi vetri realizzati con il mio Maestro Ettore Sottsass e, soprattutto, l’isola di Murano. L’isola incandescente fatta di riflessi, bagliori, colori, trasparenze e fragilità, di albe e di grappe, di profumi e suoni di vacanza. Grazie a Purho, si è rinnovato il mio incanto.
Ho sempre guardato il vetro; da studente, a Venezia, è stato il soggetto di molte escursioni, per cercare di comprenderne il lato onirico e contemporaneamente la sua solidità, anche nelle forme più eteree. La complessità del vetro e, soprattutto, della sua trasformazione, è uno stimolo inesauribile di ispirazione. Colore, dimensione, volume, trasparenza sono tutti elementi che passano dalla matita alle mani del Maestro che modella il tuo pensiero, mentre si forma il tuo disegno. Questa “costruzione” è il motivo dell’entusiasmo con cui ho aderito alla proposta di collaborare con Purho per la creazione di vetri in continuità con ciò che Murano e il suo vetro rappresenta nel mondo.
È da gennaio 2017 che collaboro con Purho. Fin dall’inizio è stato come tuffarsi in un nuovo mondo, quello del vetro, dentro una realtà completamente inaspettata. Con Purho è cominciato uno scambio continuo di visioni, che ha dato origine a Cubes, un lavoro nell’essenziale, dove le forme archetipe sono state fondamentali per esprimere il colore e il grande effetto di sovranità del vetro. Pastelli, invece, è stata l’occasione per raccontare un’innocente visione di colori, semplice, solare, domestica, nel prêt-à-porter del vetro. Sono certa che tutto ciò sia solo l’inizio di un profondo percorso.
Purho è un’azienda tutta fatta dalla trasparenza e dai colori. Ovvero fatta dalla leggerezza del vetro di Murano. E anche è frutto della qualità degli autori che formano la sua collezione, e che si dedicano a fondo a questo gioco di collezioni e di evanescenze. Ogni visita a Murano, si sa, è l’immersione in un passato di energie, che da secoli si rinnovano in oggetti nuovi cangianti, sempre vecchi oppure sempre attuali, in una maniacale trasfigurazione di stili, usanze, tecniche e sensazioni.
L’azienda Purho si trova a lavorare al centro di questo sistema, creando piccoli capolavori. I miei vasi per Purho elaborano forme, colori e superfici in ampia libertà, ma all’interno delle regole dettate da un raffinato catalogo che specifica standard, grafie e mentalità comuni. Le tre linee dei miei vasi – Petalo, Freccia, Gemello – nelle loro ampie varianti di forme, colori e misure, costituiscono un panorama domestico del quale io stesso sento il fascino forte e delicato.
Possiamo definire il nostro approccio alla progettazione come “olistico”. Ideiamo e sviluppiamo ogni dettaglio nell’ottica di una visione complessiva perché al termine del nostro intervento
tutti gli elementi progettati, come le singole voci di un coro, entreranno in risonanza per generare una singola identità.
È una grande emozione continuare la nostra personale e intima ricerca su Murano. Oggi in collaborazione con Purho vogliamo raccontare e rappresentare, attraverso il vetro e la sua matericità, la natura degli elementi.
Vetro, struttura, rumore (del sole) sono parole che dimorano costantemente nei nostri progetti e nell’universo dei nostri disegni.
Per la nostra prima collaborazione con Purho abbiamo immaginato “Angels”, low-tables interamente realizzati in vetro soffiato di Murano, delle presenze di riflessi di luce e sfumature colorate per il paesaggio domestico. Questi oggetti affettivi, che per la loro natura ci restituiscono incessantemente delle moltitudini di immagini, sono un’eco che aiuta a scoprire o riscoprire in noi la gioia della contemplazione per espandere il nostro spazio della “casa mondo”.
P&L è uno studio internazionale di architettura con sede a Tel Aviv e Ischia, fondato da Paola Liani (IUAV Hons) e Itai Paritzki (AA dipl).
Dalla nostra fondazione nel 2000, abbiamo costruito attraverso ogni progetto un atlante di architetture dissimili fra loro al variare delle nature dei luoghi, minerali e vegetali; immensi e profondi i nostri luoghi dell’abitare, sempre più in rapido cambiamento.
La collaborazione con Purho è il classico esempio di quanto, per un designer, sia fondamentale saper ascoltare e imparare dall’azienda e dagli artigiani.
Il vetro è una materia tanto affascinante quanto complessa ma che al tempo stesso permette un’infinita possibilità di risultati dati dalle combinazioni colore, forme, piuttosto che dalle incisioni. Giocare con le trasparenze, le texture, è ciò che del vetro amo maggiormente, spunti dai quali è nata la prima collezione.
Essendo originario della provincia di Treviso, trovarsi a Murano rende tutto più magico. La laguna è un luogo nel quale ho passato molto tempo e tornarci per lavorare è come sentirsi in famiglia, così come lo è stato collaborare con Purho.
Amo lavorare con il vetro. Lo ritengo un liquido solido, potente ma poetico, energico ma allo stesso tempo statico, sensuale e versatile. La luce del giorno è essenziale per un’armonia positiva e per il benessere. Cerco sempre dei modi per massimizzare la luce e i colori chiari di ciò che ci circonda, e il vetro è una risorsa frequente.
Amo il ruolo che la luce gioca con il vetro, lo spessore può far cambiare i colori, e cambia il modo in cui i vetri traslucidi, opachi e trasparenti reagiscono uno con l’altro al fine di creare nuove combinazioni.
Faccio uso di forme organiche combinate. Definisco il mio lavoro come un minimalismo sensuale, o sensualismo, poiché non è finalizzato solo alla decorazione ma ha un qualcosa di più umano, una connessione più sensuale con noi. Io vorrei che le cose che ci circondano siano intelligenti, belle, colorate, poetiche, utili, sexy, illuminanti, ispiratrici, contemporanee, energetiche, fuggenti, e potenti e che l’ispirazione arrivi da questo mondo in cui viviamo.
Forma e materia sono il centro attorno al quale ruota il progetto di un prodotto. Purho ha rappresentato per noi l’occasione di compiere ancora un passo avanti nella ricerca progettuale, accompagnandoci all’interno di quel mondo che è la produzione del vetro a Murano. Un mondo magico perché la sapienza nel fare dei maestri vetrai, ha un carattere in comune con la magia: è inafferrabile. La direzione che Purho ha scelto per il proprio design è chiara, netta e in linea con il nostro approccio che cerca sempre di inseguire l’innovazione attraverso un continuo dialogo con la tradizione artigianale che guida il processo produttivo. Nasce così l’esperienza della Normanna, dove le radici del nostro immaginario, quelle che ci riportano sempre alla Sicilia, incontrano il vetro di Murano, dando vita ad un oggetto contemporaneo che coniuga insieme anime assai diverse tra loro e la forma racconta una storia attraverso la materia.